Il ministro degli Esteri intervistato da Fabio Fazio su Rai3

Di Maio sulla strage a Bucha: "Crimini di guerra, la Corte penale internazionale li punirà"

Il titolare della Farnesina parla di un "quinto pacchetto di sanzioni" alla Russia e delle missioni che sta svolgendo all'estero (l'ultima in Azerbaigian) per liberare l'Italia dal "ricatto di Mosca sul gas". Sulle spese militari accordo nel governo

Di Maio sulla strage a Bucha: "Crimini di guerra, la Corte penale internazionale li punirà"
(Screenshot Rai 3)
Luigi di Maio a "Che tempo che fa" su Rai3

“I fatti di Bucha, con civili morti per strada colpiti dall’esercito russo, stanno scatenando un’ondata d'indignazione che porteranno l'Ue a nuove sanzioni”: è la ferma condanna del massacro di decine di persone, scoperte l’altroieri per le strade del sobborgo a nord-ovest di Kiev, a segnare l’intervento del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nella trasmissione di Raitre “Che tempo che fa”. E, proprio sul tema nuove sanzioni, il titolare della Farnesina ha spiegato: “L'Italia non mette alcun veto sul quinto pacchetto di sanzioni” alla Russia, precisando che “la settimana prossima si discuterà il quinto pacchetto di sanzioni e il lunedì successivo, nel Consiglio degli esteri europeo, forse riusciremo ad approvare una prima parte di questo quinto pacchetto. Ma è evidente che quanto accaduto a Bucha accelera tutto”, ha chiarito Di Maio, volendo sottolineare ulteriormente la gravità dei fatti dell’altroieri. “A est il conflitto si intensificherà e vedremo purtroppo altre Bucha, con atrocità dell'esercito russo” ha aggiunto il capo della diplomazia italiana, rispondendo alle domande di Fabio Fazio. Per evitarlo “servono cessate il fuoco localizzati e un grande accordo di pace di cui l'Italia vuole essere garante” ha detto ancora Di Maio.

“Quelli a Bucha – ha dichiarato ancora il ministro degli Affari esteri in riferimento all’eccidio – sono crimini di guerra e noi forniremo tutte le prove che abbiamo per aiutare l'Ue e la Corte penale internazionale a punire questi atroci crimini”. E proprio in riferimento alla strage di civili, Di Maio ha precisato: “Non escludo che nelle prossime ore possa esserci un dibattito sull'import di gas dalla Russia”. Sulla questione energetica, il ministro degli Esteri spiega: “La mia missione in Azerbaigian è la sesta missione per il potenziamento delle partnership con diversi paesi. Sono tasselli fondamentali per renderci indipendenti e liberarci dal ricatto della Russia sul gas”.

Il tema della guerra in Ucraina si intreccia con le questioni geopolitiche e militari che riguardano direttamente anche l’Italia: “L'Ue vuole potenziare gli strumenti di deterrenza. Non vogliamo scatenare una terza guerra mondiale e non manderemo aerei in Ucraina, ma rafforzeremo la presenza della Nato sul fianco est” perché “quello che sta facendo l'esercito russo in Ucraina è molto pericoloso” chiarisce il capo della diplomazia italiana. Su Pechino e il ruolo determinante che può giocare, Di Maio spiega che “tutti stiamo incoraggiando la Cina a convincere Putin a desistere da questa guerra, gli obiettivi sono i cessate il fuoco localizzati e accordi di pace col meccanismo dei garanti”.

Sugli spiragli di pace, poi, il ministro Luigi Di Maio chiarisce: “La conferenza di pace, che deve essere il risultato della mediazione turca, deve diventare un passaggio fondamentale per l'accordo di pace”. Ma intanto “dobbiamo lavorare sui cessate il fuoco ed evacuare più persone possibili”. E, in merito alle evacuazioni di cittadini italiani ancora presenti nel paese in guerra, il ministro degli Esteri illustra: “Gli italiani in Ucraina erano duemila all'inizio del conflitto e adesso sono 160, ma la maggioranza ancora non vuole lasciare il Paese. Il mio appello è: lasciate l'Ucraina il prima possibile”.

Passando poi a domande più “politiche”, relative al Movimento 5 Stelle, il titolare della Farnesina dichiara: “Conte non ha mai messo in discussione né gli impegni internazionali né la prosecuzione del Governo”, specificando poi “allo stesso tempo, dal M5S è arrivata una proposta di gradualità” per l'aumento delle spese militari, “su cui c'è un accordo con la maggioranza. Questa è una maggioranza complicata ma per il bene del Paese troviamo sempre un accordo e anche stavolta è stato raggiunto”, ha aggiunto Luigi Di Maio.