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Nell'America di Trump, 1984 e gli altri romanzi distopici tornano in testa alle classifiche

(afp)
Le polemiche sui 'fatti alternativi' e le suggestioni su società dove la cultura è schiacciata e dove c'è controllo totalitario dei mezzi di comunicazione sono d'attualità negli Usa. E su Amazon vanno a ruba
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NEW YORK - "Un bel giorno il Partito avrebbe proclamato che due più due fa cinque, e voi avreste dovuto crederci..." A quasi settant'anni dalla sua pubblicazione 1984 di George Orwell torna ad essere più attuale che mai. E nell'America degli "alternative facts" di Donald Trump il capolavoro datato 1948, storia di una società totalitaria dove tutto è controllato dal Grande fratello, scala le classifiche dei bestseller di Amazon.

Primo dei libri più venduti, così richiesto da costringere la casa editrice Penguin a ristamparne 75mila copie in tutta fretta. Per carità, 1984 in America è una lettura scolastica e nella classifica dei 100 più letti c'è sempre stato. Ma è balzato al primo posto dopo la frase di Kellyanne Conway, consigliera di Trump, sui "fatti alternativi".

Dopo la polemica sul numero dei partecipanti all'insediamento, molti hanno pensato al romanzo di Orwell: e l'hashtag #1984 è diventato trending topic. Gordon Bowker, biografo di Orwell, non ne è sorpreso: "1984 è un monito, ricorda che quando il potere nega verità oggettive è una minaccia alla democrazia" ha detto al Washington Post.
 

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Così l'ascesa di Trump - che contrariamente al suo predecessore è un pessimo lettore e a libri e giornali preferisce Twitter e tv - sta rilanciando il genere del romanzo distopico, quello cioè delle utopie negative. Nella classifica dei più venduti ci sono infatti altri grandi classici: come Fahrenheit 451 di Ray Bradbury che descrive una società in cui leggere e possedere libri è reato. Il mondo nuovo di Aldous Huxley, dove la "Casta" domina grazie a serializzazione e condizionamento mentale. E Il racconto dell'ancella di Margaret Atwood dove una teocrazia controlla la capacità riproduttiva delle donne.

C'è poi il romanzo datato 1935 Qui non è possibile di Sinclair Lewis: storia di un senatore populista che diventato presidente americano si rivela un dittatore fascista. "Lo stiamo leggendo in questi giorni e ne siamo sconvolti" racconta Lee Koenigsberg, animatore di un book club di New York, uno di quei circoli di lettura dove si commentano libri: "Il dramma è che questo paese è spaccato in due anche sui libri: c'è chi torna a leggere i grandi classici e chi non ne ha mai letto nessuno".
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