Dialoghi oltre il visibile.

Il potere del dato

A CURA DI
LUCA CASAROTTO
PIETRO COSTA

RAFFAELLA FAGNONI
GIANNI SINNI
DIPARTIMENTO DI CULTURE
DEL PROGETTO

CORSO DI LAUREA TRIENNALE
IN DESIGN DEL PRODOTTO
DELLA COMUNICAZIONE
E DEGLI INTERNI

CORSO DI LAUREA MAGISTRALE
IN DESIGN DEL PRODOTTO
DELLA COMUNICAZIONE
E DEGLI INTERNI

DOTTORATO
IN SCIENZE DEL DESIGN

I dati sono ormai materia prima di molte delle nostre esperienze, delle attività di ricerca, del progetto. Ogni attività produce dati, ha a che fare con i dati, e il periodo di crisi e di trasformazione che stiamo vivendo testimonia quanto questo campo dell’attività progettuale sia sempre più centrale. La possibilità di elaborare le informazioni ha portato ad un radicale ripensamento di molti sistemi, spingendo l’attenzione del progetto oltre il visibile.

I dialoghi propongono una serie di incontri per parlare dei sistemi di informazioni, della loro produzione e elaborazione, delle relazioni con i processi di progettazione; sono l’occasione per allargare lo sguardo dei nostri studenti e dei dottorandi al di là del contesto del design, soprattutto là dove è richiesta una sempre maggiore conoscenza, consapevolezza e responsabilità da parte del progettista nel confrontarsi con tecnologie pericolosamente invasive.

Quali sono le competenze che entrano in gioco? Quali le tecniche, gli approcci? Ne parleremo con esperti, studiosi e professionisti per poter condividere riflessioni ed esperienze innovative che affrontano in maniera trasversale il progetto nel nostro tempo.

Federica Fragapane

gio 21 Aprile ore 15.30

Data visualization: comunicare per e con le persone

La data visualization è uno strumento con una forte potenzialità comunicativa: progettare una narrazione visiva può fornire un valido supporto all'esplorazione e alla comprensione di tematiche complesse. Come information designer, sono particolarmente interessata a capire il rapporto di connessione e comunicazione che si crea tra una visualizzazione di dati e le persone a cui tale visualizzazione si rivolge. La sperimentazione visiva ha un ruolo significativo in questa ricerca. L’intervento analizzerà una serie di casi studio e progetti di data visualization, condividendone il percorso progettuale e allargando lo sguardo alla visualizzazione di dati come strumento per comunicare alle persone e, in alcuni casi, per dar loro una voce.

Federica Fragapane è un’information designer freelance. Ha realizzato progetti e visualizzazioni di dati per Google, le Nazioni Unite, Scientific American, BBC Science Focus, Columbia University e collabora periodicamente con La Lettura - Corriere della Sera. È co-autrice dell'Atlante geopolitico dell'Acqua (Hoepli, 2019) e di Pianeta Terra (National Geographic Kids e White Star, 2016).
È Research Associate presso ODI - Overseas Development Institute. A ottobre 2021 è stata premiata con il Pierre Keller Award allo Hublot Design Prize 2021 a Londra, riconoscimento internazionale che ha lo scopo di supportare talenti nel mondo del design. Molti dei suoi progetti hanno un approccio sperimentale e sono volti ad esplorare la relazione tra la data visualization e le persone.

Veronica Barassi

mer 4 Maggio ore 15.30

I figli dell'algoritmo

Viviamo in un periodo storico in cui ogni traccia lasciata da noi e dai nostri figli viene trasformata in dati. Per la prima volta stiamo creando una generazione “datificata” da prima della nascita. I dati dei nostri bambini vengono aggregati, scambiati, venduti e trasformati in profili digitali, e sempre più utilizzati per giudicarli e decidere aspetti fondamentali della loro vita. A partire dalla sua storia personale, dalla gravidanza alle prime esperienza di genitorialità, Veronica Barassi si è tuffata con gli strumenti dell’antropologa digitale nel mare di dati nostri e dei nostri figli di cui lasciamo traccia ogni giorno online, trovandosi di fronte a una verità tanto semplice quanto inquietante: l’era digitale ci ha catapultati in un mondo nuovo, quello del capitalismo della sorveglianza, che ha completamente riscritto i concetti di libertà, privacy e controllo. C’è un piccolo particolare, nessuno ci ha informati prima.

Veronica Barassi è professoressa ordinaria in Scienze della Comunicazione presso la Scuola di Scienze Umane e Sociali (Shss-Hsg) dell'Università di San Gallo e titolare della cattedra di Media e Cultura presso l’Institute of Media and communication management (Mcm-Hsg). È un'antropologa che si occupa delle implicazioni sociali e politiche delle tecnologie dei dati e dell'intelligenza artificiale. Nel 2018, l'Ufficio del Commissario per l'informazione del Governo del Regno Unito ha utilizzato le sue ricerche come prova per lo sviluppo di un Age-appropriate design code. Nel 2019 è stata invitata a discutere di etica dell'AI al Digital Summit indetto dal Governo irlandese e nel 2020 ha presentato il suo lavoro al Global Child Forum, un evento per le imprese e i diritti dei bambini fondato da S.M. il Re e S.M. la Regina di Svezia. La sua Ted Talk on What Tech Companies know about your Children, ha raggiunto oltre 1,9 milioni di visualizzazioni. Recentemente ha vinto il Basic Research Funding dell'Università di San Gallo per il lancio di un nuovo progetto intitolato The Human Error Project: AI, Human Nature and the conflict over Algorithmic Profiling.

Valeria Burgio

gio 12 Maggio ore 15.30

Rumore visivo

Venezia > Iuav Magazzini 6 > Aule 1.8-1.8bis

L'intervento indaga in chiave critica il campo dell’infografica, mostrando come i grafici informazionali, lungi dall’essere semplici trasposizioni di dati su un piano cartesiano, siano sempre forme di relazioni tra contenuti tradotte in un artefatto visivo. Dovendo mediare tra osservazione scientifica e divulgazione della conoscenza, le infografiche possono portare in sé tracce di incertezza e di errore, rimettendo così in discussione il processo stesso di acquisizione del dato e distanziandosi da quel presunto carattere di oggettività e trasparenza che spesso è loro attribuito. Al di là di una funzione informativa e descrittiva, i grafici esprimono punti di vista e agiscono sulla realtà, affermandosi come potenti strumenti di persuasione. Questo loro carattere performativo è emerso in modo evidente durante la pandemia da Covid-19 e permea la comunicazione visiva legata al cambiamento climatico.

Valeria Burgio è stata ricercatrice alla Libera Università di Bolzano, dove ha insegnato Visual Culture e Teorie e Linguaggi della Comunicazione Visiva alla facoltà di Design e Arti, e ha svolto attività di ricerca nel campo delle teorie del design della comunicazione.
Laureata in Scienze della Comunicazione all’Università di Bologna, ha un dottorato in Teorie delle Arti e del Design all’Università Iuav di Venezia. È stata ricercatrice postdoc all’EHESS/CNRS a Parigi e allo Iuav di Venezia.
È autrice del libro
Rumore Visivo. Semiotica e critica dell’infografica (Mimesis 2021) e di William Kentridge (Postmedia Books 2013). Ha co-curato il libro e il progetto Europa Dreaming. Yearning for Europe from the Brenner Pass (Bolzano University Press, 2019).

Donata Columbro

mer 18 Maggio ore 15.30

Ti spiego il dato

Venezia > Iuav Badoer > Aule A

Perché credo che sia importante usare i dati nella comunicazione?
Ci sono centinaia di report là fuori, pieni di dati interessanti, prodotti da altrettante qualificate organizzazioni e aziende, che raccontano come funziona il nostro mondo e cosa potremmo fare per migliorare le nostre condizioni di vita, in molti settori. Ma difficilmente arrivano al grande pubblico. Me ne sono accorta lavorando nella comunicazione della cooperazione internazionale e come giornalista.
Quando dico che “lavoro per portare le storie alle persone” intendo proprio questo.

Donata Columbro giornalista, ha lavorato come freelance occupandosi di Africa e innovazione per «Il Sole 24 Ore», «Internazionale», «Vita Non Profit». È socia co-fondatrice di Dataninja e responsabile della Dataninja School, piattaforma di formazione online per chi vuole imparare a comunicare meglio con i dati. Docente a contratto di Data Visualization in Iulm, è autrice del libro Ti spiego il dato (Quinto Quarto ed. 2021) e cura la rubrica Data Storie sul quotidiano «La Stampa».