La strategia di Draghi

Energia, nella strategia di Draghi anche il raddoppio del Tap: 878 chilometri per portare in Italia il gas azero

L'attuale capacità operativa è pari a 10 miliardi di metri cubi l'anno, ma con l'aggiunta di due stazioni di compressione e modifiche alle unità esistenti si opererà il raddoppio a 20 miliardi di metri cubi l'anno, pari all’approvvigionamento di 14 milioni di utenze domestiche in Europa

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2' di lettura

Tra le misure da mettere in campo per fronteggiare la crisi energetica sulla quale pesa la guerra Ucraina-Russia, il presidente del consiglio, Mario Draghi, nella sua informativa al Senato dell’1 marzo, ha parlato anche di un possibile raddoppio della capacità del gasdotto Tap. Il Gasdotto Trans-Adriatico, entrato in funzione a fine 2020, è stato oggetto di forti proteste da parte di gruppi di cittadini e amministratori pubblici per motivi legati all’impatto ambientale dell’opera. Ma tecnicamente cos’è questa infrastruttura e qual è il suo contributo alla diversificazione dell’approvvigionamento energetico in Europa?

Con il Tap importiamo gas naturale estratto in Azerbaijan

Il Tap (Trans Adriatic Pipeline) è un gasdotto che permette all’Europa di importare il gas naturale estratto in Azerbaijan. Lungo 878 km attraversa il nord della Grecia, l'Albania e il Mare Adriatico prima di approdare nel sud Italia, in Puglia, dove si connette alla rete di distribuzione italiana del gas.

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Come si opererà il raddoppio

Tap è il tratto europeo del Corridoio Meridionale del Gas: l'attuale capacità operativa è pari a 10 miliardi di metri cubi l'anno, ma con l'aggiunta di due stazioni di compressione e modifiche alle unità esistenti si opererà il raddoppio a 20 miliardi di metri cubi l'anno, pari all’approvvigionamento di 14 milioni di utenze domestiche in Europa. Dal 31 dicembre 2020, giorno di avvio dei primi flussi di gas dall'Azerbaijan, al 31 dicembre 2021, Tap ha trasportato complessivamente in Europa oltre 8,1 miliardi di metri cubi standard. Di questi, oltre 6,8 hanno raggiunto l'Italia nell'entry point di Melendugno, mentre circa 1,2 hanno alimentato, attraverso il punto di interconnessione di Nea Mesimvria, il mercato interno greco e quello bulgaro.

Corridoio energetico prioritario dell’Ue

La Commissione europea, il Parlamento europeo e il Consiglio europeo hanno assegnato a Tap lo status di ’Progetto di Interesse Comune’ (Pci): il gasdotto è considerato funzionale all’apertura del Corridoio Meridionale del Gas, uno dei 12 cosiddetti ’corridoi energetici’, reputati prioritari dall’Unione europea per il conseguimento degli obiettivi di politica energetica.

Il progetto per trasportare idrogeno

Tap ha aderito al White Dragon, un progetto da 8 miliardi di euro che si concentra sullo sviluppo di un progetto integrato di idrogeno verde in Grecia, nella regione della Macedonia occidentale. In futuro, anche l’idrogeno prodotto da elettricità rinnovabile su larga scala potrebbe essere trasportato attraverso Tap, collegando la Grecia ai mercati europei.

I numeri del Tap

Alcuni numeri sul progetto Tap: il Trans Adriatic Pipeline, di cui il presidente del Consiglio Mario Draghi ha ipotizzato un raddoppio di capacità, è il tratto europeo del Corridoio Meridionale del Gas, che trasporta in Europa il gas naturale del giacimento di Shah Deniz II in Azerbaijan. Oggetto in Italia di lunghe contestazioni degli ambientalisti, l’opera misura una lunghezza complessiva di 878 chilometri, più o meno la distanza tra Roma e Monaco, di cui 773 onshore e 105 offshore. il gasdotto si sviluppa attraverso la Grecia (550 km) e l'Albania (215 km), passa sotto il mare Adriatico (105 km) e termina in Italia (8 km). Circa 55.000 condotte posate lungo il percorso, che ha raggiunto un’altitudine di 2.100 metri nelle montagne albanesi e una profondità di 810 metri nel mare Adriatico, per un peso complessivo di 520.000 tonnellate ovvero l'equivalente di 71 Torri Eiffel.


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